Dal web alla teoria della lettura di Maria Cristina Tofoni
Dal web alla teoria della lettura.
Collana di Ricerche Testologiche
Comitato scientifico
János S.Petöfi
Luciano Vitacolonna
università degli studi di macerata
L’inarrestabile ascesa della tecnologia informatica - che la colloca tra gli strumenti di lavoro non solo immancabili, ma irrinunciabili - è spesso causa anche di una sorta di panico tecnologico.
Le domande più frequenti, così, sono sintetizzabili in alcuni ‘timori’ e incertezze: il libro scomparirà? Morirà la lettura?
Che ne sarà della letteratura? L’intento principale di questo libro è di esplorare la comunicazione ipertestuale con attenzione alle discipline umanistiche e filosofiche. Da qui la scelta delle teorie e degli autori trattati tra cui: il filosofo del linguaggio ungherese János S.Petöfi, che con i suoi studi sulla multimedialità e il quadro teorico della Testologia Semiotica ha contribuito in maniera significativa allo studio di ogni più generale forma di testualità; il ricercatore norvegese Espen J.Aarseth, che con il suo ‘cibertesto’ sta facendo scuola in tutto il nord Europa.
Maria Cristina Tofoni svolge attività di ricerca e didattica presso l’università di Macerata. Nel 2004 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Teoria dell’informazione e della comunicazione. Nel 1997 ha vinto il premio di laurea per la migliore tesi di laurea italiana sull’ipertestualità indetto dalla Software house Asymetryx.
INDICE
PREFAZIONE 9
INTRODUZIONE 13
PRIMO CAPITOLO. TESTI, IPERTESTI, CIBERTESTI. PREISTORIA, STORIA, TEORIA. 18
1.1. Ipertestualità: nozioni base. 18
1.2. Alcune definizioni 18
1.3. Le origini 19
1.3.1. Vannevar Bush 19
1.3.2. Ted Nelson 20
1.3.3. Douglas Englebart 21
1.3.4. Hypertext ‘87. La conferenza delle conferenze. 22
1.4. La critica 27
1.4.1. David Bolter. Spazi di scrittura e remediation culturali. 27
1.4.2. George P. Landow: ipertesti e critica letteraria 30
1.4.3. David Kolb: ipertesti e filosofia. Socrate nel labirinto. 34
1.4.4. Pierre Lévy. L’ipertesto come metafora della comunicazione. 37
1.4.5. Espen Aarseth: testi, ipertesti, testi ergodici e cibertesti. 40
1.5. Alcune osservazioni finali 48
SECONDO CAPITOLO. SCRITTURA E ORGANIZZAZIONE IPERTESTUALE. 54
PRIMA PARTE: DEFINIRE L’IPERTESTO. 54
2.1. Che cos’è un ipertesto 54
2.1.1. La struttura 55
2.1.2. Reti, rizomi, labirinti e palle di burro 56
2.1. Un’ulteriore definizione 58
2.2.1. Nodi 58
2.2.2. Legami 60
2.3. Le proprietà degli ipertesti 61
2.3.1. Non linearità 62
2.3.2. Illimitatezza 63
2.3.3. Una (quasi) dimensione in più 65
2.4. Problemi di orientamento e (nuova) retorica: come non perdersi nel labirinto 65
SECONDA PARTE: LINK E (IPER)STRUTTURE 70
2.5. Strutture e percorsi formati da link 70
2.5.1. Il circolo 72 2.5.2. Il contrappunto 74
2.5.3. I mondi a specchio 74
2.5.4. L’intreccio, la matassa 74
2.5.5. Il setaccio 75
2.5.6. Il montaggio 75
2.5.7. Vicinanze e dintorni 75
2.5.8. Dividere/unire - cesure e giunture 76
2.5.9. Il link mancante 77
2.5.10. Carte/tracce di navigazione 77
2.6. Alcune osservazioni conclusive 78
TERZA PARTE: SCRIVERE IPERTESTI 80
2.7. Ipertesti chiusi ed ipertesti aperti. 80
2.8. Disciplinare la scrittura ipertestuale 83
2.8.1. Organizzare l’ipermedia. Autori, strutture, programmi. 84
2.8.2. Programmi per la produzione in HTML: traduttori ed editor HTML 87
2.8.3. Perché utilizzare software con caratteristiche di outline processor. 87
2.9. Progettazione dell’albero dei file e delle cartelle 90
2.10. Alcune osservazioni conclusive 94
TERZO CAPITOLO. IPERTESTI - LETTURA – TESTOLOGIA SEMIOTICA 102
3.0. Introduzione 102
3.1. Descrivere la lettura 104
3.1.1. Leggere un libro e leggere un ipertesto 105
3.1.2. Aspetti generali della lettura 109
3.1.2.1. Lettura e situazioni comunicative 112
3.1.2.2. Lettura ed ipertesti 116
3.2. L’approccio semiotico-testuale 119
3.3. La Testologia Semiotica. Principi di base. 123
3.3.1. Il modello della situazione comunicativa usato 124
3.3.2. Il testo come complesso segnico 126
3.3.2.1. Vehiculum: la manifestazione fisica del testo. 129
3.3.2.2. Formatio: l’organizzazione formale del vehiculum 131
3.3.2.2.1. Figura: l’organizzazione formale del vehiculum come oggetto fisico-semiotico 132
3.3.2.2.2. Notatio: l’organizzazione formale del vehiculum come oggetto linguistico-semiotico 133
3.3.2.3. Sensus: l’organizzazione semantica intensionale del vehiculum 135
3.3.2.3.1. SensusL: l’organizzazione semantica intensionale del vehiculum specifica della lingua 136
3.3.2.3.1.1. Sensus concettuale verbalizzato 136
3.3.2.3.1.2. Sensus concettuale non verbalizzato 138
3.3.2.3.1.3. Sensus non concettuale 139
3.3.2.3.2. SensusR: l’organizzazione semantica intensionale del vehiculum specifica del relatum 140
3.3.2.4. Relatum: di che cosa tratta un testo 141
3.3.2.5. Le forme di organizzazione delle architettoniche. 142
3.3.3. Complesso segnico ed interpretazione 146
3.3.3.1. Le basi locali che servono all’interpretazione esplicativa di primo grado 147
3.3.3.2. Le basi globali che servono all’interpretazione esplicativa di primo grado 147
3.3.3.3. Le basi locali e globali che servono per l’interpretazione esplicativa di secondo grado 148
3.4. Definire la lettura (di un ipertesto e non solo) attraverso la Testologia Semiotica 149
3.5. Alcune osservazioni finali 157
CONCLUSIONI 167
INDICE DELLE FIGURE 169
BIBLIOGRAFIA 170
SITOGRAFIA 179
INDICE DEGLI AUTORI 183